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mercoledì 17 aprile 2013

Un pensiero per la Boston Marathon

Lunedi 15 aprile, mentre stavo guardando Lazio-Juve, quasi nello stesso momento mi arriva un messaggio sul telefono e il telecronista di sky annunciano i fatti di Boston.
Impietrito dalla notizia, ho passato il resto della serata tra sky news e fox tv a vedere le immagini drammatiche che arrivavano dagli States.
Nella mia vita ho corso 53 maratone, mai a Boston, non ancora, aspettavo ancora qualche anno per regalarmela, è forse venuto il momento di andarci.
Avendo corso 15 volte a New York, penso che anche a Boston sia un giorno di festa, Boston è la maratona più vecchia al mondo, la gente scende in strada per incitare gli atleti, per vivere un momento di gioia con loro, per di più Boston si corre in un giorno proprio di festa, l' Independence Day, quindi milioni di persone lungo le strade, tutte persone, a pensarci adesso che sarebbero potute essere vittime di quel gesto barbaro e atroce, di quel qualcuno che ha pensato di voler rovinare la città e la sua maratona.
Un bambino di 8 anni è morto aspettando il papà, una ragazza di 29 aspettando il fidanzato, 130 persone sono rimaste ferite anche gravemente, ma noi podisti di ogni genere, di ogni razza, di ogni ceto sociale, non ci faremo certo intimorire da questa gente, la maratona o qualsiasi altro avvenimento devono rimanere una festa, una gara, un sano agonismo, la gente per le strade che incita e fa festa.
Ecco questo devono rimanere le nostre gare, questo deve rimanere la Boston Marathon.

Diabolik

venerdì 12 aprile 2013

Milano ha la sua maratona


Finalmente.
Domenica 7 aprile Milano è stata invasa da maratoneti e staffettisti, oltre 12000, in una giornata di festa e di gioia per l' intera città. Finalmente, dopo anni di buio, correre la maratona a Milano non è più impossibile.
Era ora, mi viene da dire, ma tutto il merito va dato ad Andrea Trabuio, grande organizzatore, e a tutto il suo staff, che ha saputo trasformare questo evento denigrato e boicottato da molti in un evento che consegna alla città di Milano una maratona degna del suo giusto valore.
Dopo questa doverosa introduzione, passiamo al racconto della mia gara.
I presupposti erano buoni, anche se la preparazione è stata svolta in soli 2 mesi a causa dell'infortunio al polpaccio che non mi ha permesso di allenarmi al meglio nei mesi di dicembre e gennaio. Febbraio e marzo sono andati bene, la voglia di correrla bene c' era e quindi anche la voglia di farla bene.
Sapevo però che, se avessi forzato troppo, sarei saltato per aria, e allora con un po' d'esperienza ho deciso di partire prudente. Primi 2 km a 4, poi mi sono assestato a 3.53/3.55 senza strappi fino alla mezza,
Al primo cambio degli staffettisti in Via Caprilli ho incontrato i primi "vecchi road" amici, Max e Segrelio.
Alla mezza, con l'incitamento di Rudy e di Motta, continuo con il mio passo per arrivare in Via Vittor Pisani, dove c'era il secondo cambio della staffetta, i 500 metri di andata e ritorno sono stati corsi tra due ali di folla festante che urlava e applaudiva tanto da far salire l'emozione ancora di più, bellissimo.
La parte del percorso nel centro ha dato sicuramente ancora più fascino a questa gara, il passaggio in Duomo, alla Scala, in Brera, luoghi della Milano da vivere,
tutti per noi, affrontati di corsa passo dopo passo, danno una carica ineguagliabile, danno forza per affrontare gli ultimi 10 km dove la fatica dovrebbe iniziare a farsi sentire.
Continuo con il mio passo, assestato sempre a 3.53/3.55, non cedo, anzi, mi vien voglia di aumentare, ma la testa mi mantiene costante, non mi va di buttar via quello costruito fino a quel momento. Inizio a raggiungere quelli che hanno spinto troppo, questo da una carica enorme, si ritorna in Corso Sempione, ultimi 3km, ultime fatiche, le gambe girano ancora bene, sono toniche, non sento ancora il peso dei km, penso a 15 giorni prima, ancora in quelle vie sotto il diluvio della Stramilano. Cartello dell'ultimo km, mi lancia l'urlo dell'amica Paola, il castello è li davanti, ultima curva, rettilineo finale, ormai è fatta, il sorriso si stampa sulle labbra, è finita, 2.44.28.
Che dire altro... felice e contento ritiro la bellissima medaglia, faccio le foto di rito, prendo la sacca, mi cambio e ritorno all'arrivo a vedere quello di chi ha condiviso i 42195 metri con te, ad aspettare chi ha condiviso l'attesa, a chi ha creduto che Milano fosse una maratona vera.

Ringraziamenti......

All'organizzazione, che è stata splendida
Agli amici che mi hanno sostenuto
Al mio amore che mi da la forza
A Vividown che mi ha permesso di correre per aiutare chi ha bisogno molto più di me (sotto il link se qualcuno volesse aiutare a raccogliere fondi)
A me stesso perché ho saputo gestire la gara in maniera perfetta
A chi mi ha allenato e mi ha permesso di arrivare in forma splendida



http://www.retedeldono.it/iniziative/vivi-down-onlus/giovanni.pistis/diamoci-la-mano

grazie Milano

Diabolik

mercoledì 3 aprile 2013

La settimana della MCM2013

Mancano solo 4 giorni alla Maratona di Milano, ormai la preparazione e' stata svolta, tutto e' pronto, bisogna solo correrla.
Sembra cosa da niente, ma questo e'.
Solo correre per 42195 metri che separano Rho Fiera da Piazza Castello.
Ho iniziato la preparazione tardi, a fine gennaio, complice il residuo dell'infortunio al polpaccio di novembre, due mesi per ritornare ad allenarsi con continuita', da allora tutto sembra essere andato nel verso giusto.
Ho corso solo due mezze, a Verona e la Stramilano, per il resto solo allenamenti, duri e intensi, 2 soli lunghi e di soli 30 km ma a ritmi intensi, tanti km settimanali, tanti km di qualita', quasi 800 in 2 mesi, col sole, col vento, con la pioggia e con la neve.
Solo ieri ho corso l'ultimo allenamento di qualita', 5x2000 a 3.50 che dovrebbe essere il ritmo maratona,   secondo piu', secondo meno.
Come succede, spesso in questi giorni, le gambe mancano di brillantezza, dovrei allarmarmi, manca pochissimo alla maratona, ma invece sono tranquillo, la "non brillantezza" di questi giorni e' un segnale normale, va bene cosi.
Da oggi si scarica leggermente, il motore va tenuto caldo, su di giri per non far si che si imballi e perda lucidita'.
Gia' mi immagino la maratona, gente lungo il percorso, non scherzo, so che corriamo a Milano mica a New York, ma penso ai punti dei cambi staffetta, dove sicuramente ci sara' del tifo, dove ci saranno amici che ci inciteranno al nostro passaggio, penso al passaggio in centro, dove qualcuno avra' la forza di battere le mani, all'arrivo dove le nostre fatiche saranno finite e la gioia sara' sempre come la prima volta, perche' finire una maratona ha sempre un fascino particolare.
Anche quest'anno si corre per le varie onlus, io corro per Vividown, se qualcuno volesse contribuire, senza esagerare, mi raccomando.....
http://www.retedeldono.it/iniziative/vivi-down-onlus/giovanni.pistis/diamoci-la-mano

Ciao
Diabolik

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