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martedì 12 maggio 2009

cronaca di un ritiro......annunciato.

Praga 10 maggio 2009, ore 10.37, km 25
Qui finisce la mia maratona.
Già la mattina le premesse non erano delle migliori, colazione normale, un giro fuori dall' albergo, giornata calda già alle 8 del mattino.
Con il mio amico Cipo, verso le 8.20 ci incamminiamo verso la partenza, in Piazza dell' Orologio, a circa 300 metri, già parecchi runners si scaldano, si preparano, si parlano..........io e il Cipo invece, non ci scaldiamo, pensiamo di usare i primi km per riscaldarci, incontriamo Luca Speciani, scambiamo due parole e entriamo nella nostra griglia di partenza.
Alle 9 lo sparo.
Già al 2° km sento che il motore fa fatica a girare, non ero molto allenato, sapevo che non potevo andare oltre i 3'55/km, e infatti parto prudente, cioè al ritmo prefissato, il caldo si sente, per fortuna ogni 2,5 km c'è un ristoro con le spugne, sennò avrei finito anche prima.
Il percorso è un susseguirsi di saliscendi, cavalcavia e sottopassi, e per la mia condizione non era il massimo, intanto i km passano, arrivo alla mezza e passo molto regolare, 1'22'40, neanche male, e ora inizia la testa a non rispondere più, tanto che i successivi 2 km li corro a 4'05 e 4'10, manca la testa, la chiave del ritiro, la testa mi convince che non posso andare avanti, le gambe non rispondono seguendo quello che dice la testa, al km km 23 incrocio Ale e gli annuncio il mio prossimo ritiro, km 24 4'15, è la fine, al 25° prima di salire sul ponte che portava al di là del fiume, salto le transenne, esco dal percorso, lancio uno sguardo al cielo, penso e ripenso, la mia maratona è finita.
Mi siedo per terra, affranto dalla delusione, resto li per 5 minuti, poi torno alle transenne e aspetto il passaggio di Ale, che neanche vedo, e torno verso l'albergo.
Nel tornare ripenso a questi mesi, all' infortunio di febbraio, al ritiro della stramilano, ad oggi......proprio un periodo negativo, la canotta ROAD sudata, ma non portata all' arrivo, come a Milano, una delusione vedersi fuori, una delusione perchè era meglio correre anonimi, da liberi, tanti pensieri che oltrepassano la realtà, che ti portano in un mondo irreale, forse era meglio neanche venirci, pensavo che era meglio restare a Milano, correre alla montagnetta, correre il trofeo Massari, invece ero qui solo con il mio ritiro.
Dopo la solita doccia che manda via sempre tutti i dolori, torno all'arrivo, aspetto Ale, ma neanche qui riesco a vederlo e lo ritroverò dopo in albergo stanco, ma contento di averla finita con tanta voglia di portare a casa la medaglia. Il fattore mentale, la voglia di farcela, quello che mi è mancato, quello che mi ha bloccato.
Oltre alla delusione, comunque mi resta il fatto di aver rivisto una città sempre molto bella, e il desiderio di correre sempre verso un traguardo che alla fine prima o poi dovrà tornare ad essere mio.
Diabolik

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